Lo chiameremo H., 26 anni all'epoca, circa cinque anni fa. Il profilo, sulla solita chat, non è che lasciasse trapelare granchè su di lui, niente foto intere ma solo particolari isolati: una capigliatura folta e scura e un pezzo di fronte, una barba in cima ad un torso nudo, una bella bocca, niente insomma che si potesse comporre in un insieme che rendesse una idea, seppur parziale, di che tipo fosse fisicamente; il testo poi ancora meno: alto tot, peso tot, sono questo, cerco quello, stop.
Pochi scambi di chat e si decide di vedersi da me, è sera tardi, arriva verso le 23; giunto sotto casa mi invia, come convenuto, uno squillo al cellulare, gli apro il portone, sale rapidamente i quattro piani di scale a piedi, lo faccio entrare: bello, intenso, labbra carnose, occhi grandi e scuri, snello ed elegante nonostante una certa trasandatezza nel vestire, voce bassa e carezzevole; si esprime in un italiano elegante e un po' desueto, quasi senza accento, ci sediamo sul divano. Come sempre in questi casi il dialogo segue due linee parallele: comunica cose di noi e insieme cerca di capire se ci sono possibilità che la cosa possa avere un risvolto sessuale, almeno per l'immediato; ma la cosa è complicata dal fatto che la mia boxerina, si intromette in cerca di coccole dal nuovo arrivato che praticamente per una mezz'ora circa non fa che giocare con lei ignorandomi quasi. Scherzando ma senza riuscire a nascondere un certo risentimento manifesto la mia intenzione di lasciarli soli, visto che si trovano tanto bene assieme... "Ok, bella, adesso basta, sennò il tuo padrone poi si arrabbia", si alza, mi prende la mano e mi sorride, quasi soddisfatto del risultato ottenuto (la mia irritazione, verosimilmente), mi alzo a mia volta, mi abbraccia, mi avvento sulle sue labbra ma lui si ritrae: "Ehi, piano, abbiamo tempo" quasi sussurra e inizia a baciarmi lentamente, dolcemente, lungamente.
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