...già ne sopporti il peso (Metastasio, La Didone abbandonata, 1724).
Faccio fatica ad immaginare una definizione migliore per quella che tanti anni dopo Freud definirà ansia anticipatoria; anni di analisi con alterne fortune e poi un giorno ascolti casualmente un'opera di Piccinni, che francamente ti annoia anche un po', quando ecco che ti imbatti in questa frase e sei come illuminato, folgorato: ecco qual'è il problema!
Per molto tempo hai creduto che se ti fossi impegnato ad essere vigile e attento avresti potuto prevedere ed evitare gli errori, le difficoltà, i dolori, o quanto meno ridurne l'impatto sulla tua vita e su quella delle persone che amavi; in realtà hai passato gran parte della tua vita ad immaginare drammi e disastri che per fortuna, e non per merito tuo, semplicemente non sono avvenuti ma per i quali in realtà, solo immaginandoli, hai sofferto come se fossero successi davvero. E nel frattempo la tua vita era bloccata in questa inutile ed immaginaria lotta e passava inesorabilmente mentre tu, intanto, la immaginavi.
Mi ci ritrovo molto in quel che dici: non riuscire ad essere qui ed ora e rovinare ciò che si ha col pensiero del dopo. Devo dire che però, vuoi con gli anni di analisi, vuoi con la "saggezza della vecchiaia", riesco meglio di un tempo a gestire questo problema.
RispondiEliminaConcordo: la musica del '700 riesce spesso ad annoiare, va bene a piccole dosi (e con grandi interpreti).
beh, permettimi di dissentire: Mozart, Bach, Handel, Vivaldi: mi pare che bastino a qualificare anche più di un secolo; io con Così, Ariodante, goldberg e il recital vivaldi della bartoli posso fuggire su un'isola deserta e farmeli bastare..., vabbè dai, ci metto anche l'ariadne e sono a posto
RispondiEliminaAvevo detto "spesso" non "sempre" e avrei comunque dovuto precisare: la musica operistica barocca. Quella serie infinita di arie finisce per stufarti, a meno che non siano tutti interpreti stratosferici: l'Orlando Furioso di Vivaldi con la Horne e la Valentini Terrani è orgasmatico, ma con interepreti mediocri (come la totalità dei cantanti attuali che si cimentano in questo repertorio) è una pizza infinita. Lasciamo poi da parte il discorso sui falsettisti...
RispondiEliminaIL CD di Vivaldi della Bartoli piace molto anche a me ed una delle poche cose che amo della Bartoli.