domenica 17 luglio 2011

Maniaci Sentimentali parte terza: apro gli occhi e ti penso

Ti ha riaccompagnato a casa che erano oramai le 4 di mattina, ti sei messo a letto che quasi albeggiava, felice ed eccitato all'dea di rivederlo nel primo pomeriggio: "ti passo a prendere verso le 2, andiamo al mare".
Ti svegli che è mezzogiorno passato e sul cellulare c'è già un messaggino che dice quanto gli manchi e che non vede l'ora di rivederti, la quale ora però si allontana progressivamente a furia di messaggini che annunciano ulteriori ritardi e quando alla fine arriva sono le 5 del pomeriggio; avevi altri impegni, gli amici che è un anno che aspettano per rivederti e che hanno organizzato una cena per te, ma tu annulli tutto accampando le scuse più inverosimili; di norma non aspetteresti nessuno oltre un quarto d'ora neanche per salvarti la vita, ma ora lo fai, perchè devi sapere cosa c'è dietro questo comportamento sconcertante, cosa c'è che valga la pena per te in tutto ciò che sta avvenendo tra voi.
Arriva, appunto, con grande ritardo e non tenta neppure una giustificazione, ma il suo sorriso un po' mesto ti chiede scusa; gli sorridi a tua volta, lo accarezzi e si parte.
La spiaggia è un tratto di arenile libero da stabilimenti e chiaramente gay-friendly anche se frequentata da coppie etero e addirittura famiglie con bambini, e tutti paiono non fare nessun caso se due uomini si abbracciano o si baciano; stendete gli asciugamani in una zona un po' appartata, stai per cospargerti di crema protettiva per non ustionarti, ma ti ferma: "dopo dai, adesso facciamo il bagno".
Non fai a tempo a tuffarti e riemergere che te lo trovi avvinghiato con le gambe che ti cingono il bacino e le braccia che si aggrappano al tuo collo e sarà così per quasi due ore, scambiandovi interminabili baci salati, e non solo.
Quando esci hai la pelle delle dita raggrinzita e tremi dal freddo, anche lui trema dal freddo e ti pare naturale stenderti accanto a lui sull'asciugamano e abbracciarlo stretto stretto per riscardarlo e continuare a baciarlo; intanto il sole è quasi tramontato, sulla spiaggia siete rimasti solo voi e tu pensi di non essere mai stato altrettanto felice in vita tua.
"Che bello, come in un film" dice; ti stupisci della banalità dell'affermazione ma subito te ne scordi, sei troppo felice per soffermarti su quella sciocchezza, assieme vi incamminate verso la macchina.

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