mercoledì 3 agosto 2011

Col prevenir gli affanni...

...già ne sopporti il peso (Metastasio, La Didone abbandonata, 1724).
Faccio fatica ad immaginare una definizione migliore per quella che tanti anni dopo Freud definirà ansia anticipatoria; anni di analisi con alterne fortune e poi un giorno ascolti casualmente un'opera di Piccinni, che francamente ti annoia anche un po', quando ecco che ti imbatti in questa frase e sei come illuminato, folgorato: ecco qual'è il problema!
Per molto tempo hai creduto che se ti fossi impegnato ad essere vigile e attento avresti potuto prevedere ed evitare gli errori, le difficoltà, i dolori, o quanto meno ridurne l'impatto sulla tua vita e su quella delle persone che amavi; in realtà hai passato gran parte della tua vita ad immaginare drammi e disastri che per fortuna, e non per merito tuo, semplicemente non sono avvenuti ma per i quali in realtà, solo immaginandoli, hai sofferto come se fossero successi davvero. E nel frattempo la tua vita era bloccata in questa inutile ed immaginaria lotta e passava inesorabilmente mentre tu, intanto, la immaginavi.

3 commenti:

  1. Mi ci ritrovo molto in quel che dici: non riuscire ad essere qui ed ora e rovinare ciò che si ha col pensiero del dopo. Devo dire che però, vuoi con gli anni di analisi, vuoi con la "saggezza della vecchiaia", riesco meglio di un tempo a gestire questo problema.
    Concordo: la musica del '700 riesce spesso ad annoiare, va bene a piccole dosi (e con grandi interpreti).

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  2. beh, permettimi di dissentire: Mozart, Bach, Handel, Vivaldi: mi pare che bastino a qualificare anche più di un secolo; io con Così, Ariodante, goldberg e il recital vivaldi della bartoli posso fuggire su un'isola deserta e farmeli bastare..., vabbè dai, ci metto anche l'ariadne e sono a posto

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  3. Avevo detto "spesso" non "sempre" e avrei comunque dovuto precisare: la musica operistica barocca. Quella serie infinita di arie finisce per stufarti, a meno che non siano tutti interpreti stratosferici: l'Orlando Furioso di Vivaldi con la Horne e la Valentini Terrani è orgasmatico, ma con interepreti mediocri (come la totalità dei cantanti attuali che si cimentano in questo repertorio) è una pizza infinita. Lasciamo poi da parte il discorso sui falsettisti...
    IL CD di Vivaldi della Bartoli piace molto anche a me ed una delle poche cose che amo della Bartoli.

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