venerdì 12 agosto 2011

A midsummer afternoon's dream

Arriva Lui, non siamo soli ma mi bacia con ostentazione, quasi a ribadire il suo possesso; è giovane, bello, si toglie la maglietta e mostra in addome scolpito, riprende a baciarmi ma squilla il cellulare, deve uscire ma tornerà subito; resto solo in casa ad aspettare il suo ritorno e... no, non è una casa, è solo la stanza di un appartamento in cui vivono anche altre persone e la finestra della stanza da sul corridoio, è aperta e penso di chiuderla perchè non voglio che nessuno veda quello che tra poco succederà in quella stanza; mentre mi accingo a farlo però  bussano alla porta: sono due operai che devono fare delle modifiche di sicurezza a non so cosa, mi arrendo, esco e raggiungo la stazione e da li a piedi mi incammino verso il mare, passando sotto un sottopassaggio che a un certo punto mi sembra il tunnel che porta all'aperto dalla stazione della metro a Spagna.
Torno a casa ma Lui non è ancora tornato, ha dimenticato il cellulare però e sul display ci sono simboli e lettere di un alfabeto che non conosco, cerco di aprire quelle che interpreto come icone di messaggi ma non ci riesco, sono inquieto, provo un gran senso di frustrazione.
In casa c'è anche Lei, sta lavorando a qualcosa al computer e mi chiede di aiutarla; mi chino verso lo schermo e lei prende la mia  mano e la porta tra le sue gambe e mi fa strusciare il suo sesso, caldo e umido: "vedi, sono pronta, ho voglia di te" mi sussurra baciandomi il collo e provocandomi un intenso brivido di piacere, ma ciononostante ritraggo la mano e cercando una scusa per sottrarmi alle sue voglie...  mi sveglio.


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